21.8.07

Madre e Figlio nel cinema di Aleksandr Sokurov

[pellicole -20]
Madre e figlio vedono gli stessi sogni. Di giorno e di notte si stringono nel dolore dell’attesa. La perdita è lì, nello scrosciare dei rami, nel treno che in lontananza si scorge tra l’erba autunnale. Lui cammina e tiene in braccio la Madre, divenuta piccola e sottile; ogni tanto si ferma e quando la adagia nel ventre di un albero, l’immagine si dilata. L’esistenza sembra dipinta di colori fiamminghi; eppure tutto segue il suo ordine, il soggetto anche nel dolore e nella malattia sembra che abbia sempre fatto parte dello scenario onirico di Aleksandr Sokurov.
Dinanzi al corso degli eventi, senza interferenze esterne, lo scacco del linguaggio trova rifugio nell’immagine. Gli splendidi quadri che il film di Sokurov offre alla vista sono quelli di un panteismo sognato e agognato, dove il Dio che abita nel petto agita solo la coscienza nascondendosi nelle trame fitte di un bosco. Il cinema di Sokurov è un luogo profondo dove lo spettatore è traghettato verso i meandri più oscuri dell’intimità. Una madre e un figlio si trovano in un altrove, ai bordi del mondo, e attendono dopo aver visto e udito tutto. L’incubo della malattia riposa nello sguardo del figlio che ogni tanto si volta come a presagire l’evento ineluttabile. Dopo aver interrogato silenziosamente il paesaggio e la natura nella sua crudele ma sublime trasformazione, il figlio fa ritorno a casa. Silenzio, ancora. La cinepresa chiude sulla mano stanca della donna che, ormai senza vita, tiene incastrata tra le dita una farfalla, simbolo di fragilità e bellezza. Al figlio rimane il sogno che si paga sempre col prezzo del mattino.
by Alessandra Pigliaru

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6.8.07

A est del Sud: Visconti, Pasolini e la Lucania

[pellicole -19]

“Per me spirituale corrisponde a estetico, non religioso. La mia idea che le cose quanto sono più piccole e umili, tanto più grandi e belle sono nella loro miseria" (Pier Paolo Pasolini)

Quando Luchino Visconti approda in Lucania nel 1959 per effettuarvi dei sopralluoghi con l’intento di girarvi delle scene per il film “Rocco e i suoi fratelli” è accompagnato dal fotografo di scena Piero Ronald. Le fotografie relative a questi sopralluoghi saranno ritrovate negli archivi viscontiani molti anni dopo.
Nel 1963 Pier Paolo Pasolini si reca in Palestina, è in cerca di location per realizzare “Il Vangelo secondo Matteo”, il film verrà successivamente girato in Italia ed il grosso degli esterni in Lucania.
Nel 1968 esce il film “Teorema”, la regia è di Pier Paolo Pasolini”, in una casa borghese arriva un ospite inatteso, è riservato ed assorto e passa gran parte del suo tempo a leggere Rimbaud, la sua estraneità incuriosisce la famiglia e tutti lo conosceranno intrattenendo rapporti sessuali con lui. Quando se ne andrà in maniera inattesa così come era arrivato, nulla sarà come prima, ogni componente della famiglia cercherà un’alterità di cui l’ospite era portatore.
Le scene che Visconti voleva girare in Lucania e relative al film “Rocco e i suoi fratelli” prevedevano le riprese del funerale del padre della famiglia Parondi, le cui vicende sono narrate nel film, la tintura degli abiti di nero, l’attesa dei disoccupati in cerca di lavoro e la partenza di questi alla volta del nord.
Scene che non saranno mai girate, infatti il film inizia con l’arrivo degli emigranti alla stazione di Milano.
Visconti aveva dichiarato nel 1960 ai “Cahiers du cinéma” che il suo film non era un melò ma una tragedia realistica.
“Il Vangelo secondo Matteo” è un film realisticamente metafisico, nel senso che abbandona la ricerca del mistero della vita e della morte per indagare sul senso del sacro,.l’ospite silenzioso del film “Teorema” impersonifica il Sacro, la sua ieraticità e la sua apparente presenza senza qualità servono a demistificare l’identità degli altri, mettendoli di fronte al vuoto delle loro coscienze.
Le comparse lucane presenti nel film, poco recitato, sono silenziose, palano i loro sguardi e i loro profili orientali.
Visconti decide invece di non far parlare quegli sguardi, il suo è un film sull’emigrazione, un film che dovrebbe rappresentare la vita di una famiglia trapiantata al nord, i suoi personaggi principali personificano l’ambizione, l’onore e la colpa.
Temi dostojevieskianii ed universali.
Pasolini sacralizza una parte del sud ed il suo sottoproleteriato.
Temi Tolstojani
Visconti rende omaggio a Scotellaro intitolando il film “Rocco e i suoi fratelli”
I lucani, nel frattempo sono sempre più ospitali o ... ospiti nella propria terra.

by Antonio Savella

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