11.5.08

CINEMA/ Notturno bus di Davide Marengo

[pellicole -26]

(ad Antonella, amica e confidente preziosa)

"Notturno bus", è un film di Davide Marengo uscito nella stagione 2006–2007 ed è tratto dall’omonimo romanzo di Giampiero Rigosi. La storia racconta l’incontro-scontro tra Leila, una affascinante Giovanna Mezzogiorno, bella e giovane falsaria che vive di piccoli furti e truffe, e Franz interpretato da Valerio Mastandrea, ingenuo e generoso autista di autobus con la passione per il poker, che ad un passo dalla laurea in filosofia ha mollato tutto per la sicurezza del posto fisso. Due solitudini, due vite a metà che, per un puro disegno del destino, si trovano loro malgrado imbrigliate in un complesso e pericoloso gioco di potenti senza scrupoli, servizi segreti deviati e non, piccola e grande criminalità. E come in una favola i due ragazzi insieme riescono a ritrovare il bandolo dell’intricata matassa e a risolvere l’impasse della propria esistenza, salvo poi per il finale, triste epilogo. "Notturno bus" è una miscellanea di tanti generi: si passa dalla commedia, all’azione, al noir fino ad arrivare al sentimentalismo più puro. Ogni elemento è ben dosato, e il ritmo rimane costante per tutta la durata del film. Uno strano cocktail, in cui la risata si unisce alla riflessione: ma il risultato alla fine è vincente. Il protagonista involontario del film è Franz, un disilluso e nevrotico conducente d’autobus. In una notte come tante Franz fa un incontro che cambierà per sempre la sua vita: a una fermata farà conoscenza con la misteriosa Leila, una strana ragazza in fuga da non si sa chi e con addosso un travestimento per non essere riconosciuta. Rimasto stordito e affascinato dall’incontro, Franz ospita la ragazza a casa sua, non accorgendosi che in realtà ne è rimasto inconsapevolmente ammaliato e raggirato. Leila infatti altri non è che una bugiarda truffatrice, inseguita da due loschi personaggi che non hanno buone intenzioni nei suoi confronti, oltre che da uno svampito agente dei servizi segreti. Cercando rifugio nel Notturno Bus intreccerà inevitabilmente la sua vita con quella dell’uomo che, inizialmente, vede soltanto come una via d’uscita, ma col tempo fra i due nasce un amore. Franz è un conducente di autobus che anche nella vita ha sempre guardato nello specchietto retrovisore. Una notte sul suo bus deserto incontra per caso questa ragazza in fuga coi boccoli rossi e i piedi scalzi. Non fa in tempo a negarle una sigaretta che la donna si è già liberata della sua parrucca e si è infilata nel suo letto, ma soltanto per avere un posto in cui passare la notte e nascondersi. L'affascinante donna con gli occhi da gatta è infatti una scaltra e bugiarda truffatrice il cui primo colpo risale a quando aveva tre anni. Inseguita da una coppia di grotteschi killer, il caciarone e violento Garofano, e il laconico e spietato torturatore dallo stomaco debole Diolaiti, oltre che da un romantico agente dei servizi segreti, la ragazza cercherà protezione sull'autobus notturno di Franz "cuor di leone", come lo chiama lei. Lui, filosofo mancato, "normalmente vile" secondo una sua stessa ammissione, braccato a sua volta per debiti di gioco da un energumeno fondamentalmente buono di nome Titti, cercherà con scarsi risultati di resistere a quello che dopo anni di terapia ha inquadrato come il prototipo della donna sbagliata. Leila è una ragazza senza radici che vive di espedienti, piccole truffe e piccoli furti, una solitaria, molto seduttiva, in perenne lotta per la vita e in perenne fuga dalle emozioni sincere, che possono renderla fragile. Franz è un uomo profondo ma passivo, uno che pensa molto e agisce poco. Ha lasciato l'università ad un passo dalla laurea in filosofia, fa l'autista di autobus, chiuso in una vita sonnacchiosa tra bar e vecchi amici. Le uniche emozioni le prova al tavolo da poker, dove perde regolarmente, tanto che è braccato appunto da Titti, nome da canarino ma corpaccio da energumeno, a cui deve un bel pò di soldi. Il fato spinge Leila e Franz in mezzo ad una lotta spietata per un microchip che può rovinare un personaggio molto potente. A cercarlo ci sono agenti dei servizi segreti deviati e non. Leila, durante una delle sue piccole truffe, infatti ha rubato senza accorgersene il microchip e si ritrova braccata dagli agenti. Sfugge alla morte per un soffio e si ritrova su un autobus notturno a chiedere aiuto all'autista, Franz, che crede di aiutare una ragazza che si nasconde da un fidanzato tradito e quando capisce in che pasticcio è finito è troppo tardi: ormai è stato individuato come complice ed è costretto a continuare la fuga insieme a Leila. Questo bel film inizia con uno squillo minaccioso di un telefono che accompagna i titoli di testa, in bianco, che appaiono progressivamente su sfondo nero. Dedicato a Gillo Pontecorvo è il lungometraggio di finzione ad opera di Davide Marengo, nel cui curriculum artistico, oltre a videoclip, spot pubblicitari e cortometraggi, troviamo "Craj", documentario sulla musica popolare pugliese. E, non a caso, proprio le azzeccate musiche di Mario Rivera e Gabriele Coen, alle quali si aggiungono "Mi persi" e "La Paranza" di Daniele Silvestri, sembrano prepotentemente imporsi tra i protagonisti della vicenda. Mentre scorre il film ci si rende subito conto del fatto che, nonostante l'evidente lato ironico, conferito in particolar modo dalle divertenti battute snocciolate da Franz - Mastandrea, la tipologia di spettacolo che scorre davanti ai nostri occhi si presenta con le fattezze di un mix volto a coinvolgere diversi generi, dal racconto d'azione alla commedia romantica. Tra ombre sui volti ed un’affascinante fotografia bluastra nelle sequenze notturne questo film pare concludersi bene, ma in realtà non va a finire proprio come ci si aspetti finisca … Una favola moderna dai toni grotteschi che ho trovato molto bella ed adatta a descrivere per una “sorta” di similitudine certe vicende inventate ma che a volte sono più vere della stessa realtà, in quanto storie come quella raccontata da Marengo ci possono capitare, eccome se ci capitano!

by Mariano Lizzadro

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